Tipi di Champagne
I tipi di Champagne si differenziano a seconda delle diverse caratteristiche.
La prima di queste porta alla distinzione tra Champagne sans année e millésimé. La cuvée dei sans année nasce da assemblage tra vini giovani dell’ultima vendemmia, chiamati vins clairs, e vini di vendemmie precedenti, i vins de réserve. Per gli Champagne millesimati la legislazione francese prevede che il vino base provenga per il 100% da un’unica vendemmia e impone un affinamento sui lieviti in bottiglia di almeno 36 mesi. Se i sans année rappresentano appieno la maison e incarnano uno stile peculiare e consolidato, i millesimati sono l’espressione di una precisa annata. Per questo motivo le maison producono i millesimati solo nelle annate migliori.
Una seconda distinzione è quella per colore, infatti lo Champagne, tipicamente bianco, può essere anche rosè, colorazione che può essere dovuta alla macerazione dell'uva oppure alla miscelazione di vini bianchi e rossi. Lo Champagne può essere chiamato "Blanc de Blancs", se ottenuto da sole uve bianche, oppure "Blanc de Noirs" se ottenuto da sole uve nere.
Il dosaggio zuccherino è un’altra variabile fondamentale, in grado di determinare il grado di secchezza o di dolcezza del vino. In relazione alla quantità di zucchero presente nel liqueur d’expedition avremo diverse tipologie di Champagne, riassunte nella scala: pas dosé o nature (nessuna aggiunta di zucchero), extra brut (aggiunta inferiore ai 6 g/l); brut (fino a 12 g/l) e altre tipologie con alto livello zuccherino. Originariamente lo Champagne era uno spumante dolce e solo alla fine del XVIII secolo, con il diffondersi del cosiddetto goût anglais, gusto inglese, è nata la tendenza di produrre Champagne secchi: sono nati così i primi brut.
Storia dello Champagne
Le origini della viticoltura nella regione dello Champagne sembrano risalire alla conquista romana della Gallia settentrionale ma le prime produzioni vinicole significative sono attestate solo a partire dal VIII secolo, grazie all’attività dei monaci.
Il contributo decisivo per l’evoluzione dello Champagne è attribuito al monaco benedettino Dom Pierre Pérignon (1638-1715), abate di Hautvillers, abbazia a pochi chilometri da Epernay, tradizionalmente riconosciuto come il padre dello Champagne. Dom Pérignon fu il primo a intuire le grandi potenzialità della presa di spuma in bottiglia e a introdurre tutte quelle pratiche che, nel loro insieme, costituiscono oggi il Méthode Champenoise. L’intuizione di utilizzare, nelle annate meno favorevoli, vini di riserva delle annate precedenti per garantire, secondo una logica commerciale, una qualità costante ogni anno aprì la strada alla pratica dell’assemblage di vini di annate differenti e alla creazione della cuvée, oggi fondamentali per la produzione di Champagne.